giovedì 23 ottobre 2008

L'ipotesi di Calamandrei

Questo è una parte dal discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell’Associazione a Difesa della Scuola Nazionale. Era l’11 febbraio 1950, ma sembra scritta per i giorni nostri. Come tanti altri siti (sicuramente molto più letti di questo) riporto nel mio piccolo spazio queste righe, più per manifestare il mio sdegno verso la politica scolastica degli ultimi anni (non solo in questa legislatura).
"Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica,intendiamoci).
Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di previlegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole , perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi,come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata.
Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico."
Piero Calamandrei

venerdì 3 ottobre 2008

Filosofia spicciola

La vita è come un lungo binario di una ferrovia dove tu sei il treno che la percorre.

Corri sempre, fino a quando trovi qualche stazione. Alcune soste sono obbligatorie, alle altre scegli tu se fermarti o meno.

Certe volte sei fortunato e fai la scelta giusta, altre volte ti fermi dove non dovresti e quando riparti devi portarti dietro il peso di passeggeri e bagagli scomodi ed ingombranti, senza sapere quando e se scenderanno.

Infine ci sono alcune stazioni a cui passi dritto, e perdi per sempre un carico importante. E non importa quale sia stata la tua scelta: fermato o meno, non puoi più fare marcia indietro.

Perché la vita è un binario da percorrere in una sola direzione.